Servizio – Un miracolo

Cosa vuol dire Servire?

Come si declina il servizio al prossimo nella vita di tutti giorni, cioè quando non vestiamo l’uniforme e ci dedichiamo al servizio che ci è più familiare, cioè quello associativo? Come si può essere pronti per poter servire? Nel mio piccolo mi è capitato di dover essere pronto e addestrato abbastanza per poter soccorrere un bambino. Partendo da questi interrogativi, desidero condividere una riflessione su questo fatto che mi ha lasciato un segno profondo..

Vi racconto cosa mi è accaduto

Lavoro come istruttore e allenatore di nuoto, e nel periodo estivo mi rendo disponibile come  bagnino di salvataggio nelle ore in cui lo stabilimento è aperto al pubblico. La presenza del bagnino forse può sembrare marginale, un adempimento di sicurezza come altri, tant’è che spesso è visto per lo più a sistemare sdraio e ombrelloni (e per fortuna è così!).

Tuttavia, la vigilanza è costante, anche nelle mansioni quotidiane.Quest’estate mi sono ritrovato a dover rianimare un bambino di 10 anni che, a causa di una congestione, era affogato in una delle piscine che sorvegliavo. In una giornata estiva caldissima, ero in servizio insieme a un collega: la routine quotidiana ci aveva portato quasi all’ora del pranzo.

Ad un certo punto sento un fischio lunghissimo, e vedo da lontano il mio collega bagnato che aveva appena tirato fuori qualcuno dall’acqua alta. Era un bambino di circa 10 anni; a posteriori scopriremo anche che si era avventurato nella parte della vasca con l’acqua alta senza saper nemmeno nuotare.

Corro, mi avvicino, e con uno sguardo capisco subito cosa dovevo fare.

Il panico, e sangue freddo

Data la mia mansione, ho frequentato ii corsi BLSD (Basic Life Support and Defibrillation), durante i quali le varie manovre di emergenza si fanno con un manichino. Non avrei mai immaginato di doverle mettere veramente in pratica.. Ancor di più, non avrei mai pensato di doverle fare su un bambino.

E c’è una stata una bella differenza tra le prove pratiche in classe, e la situazione di quel momento: durante l’esercitazione non ci sono né fretta né adrenalina, non c’è la calca di gente che si mette a curiosare, in quel caso non è in pericolo nessuno.

Il Servizio

Invece, proprio in quel momento, io e il mio collega eravamo lì e dovevamo mettere in pratica tutto quello che sapevamo. Una volta fuori dall’acqua, ci assicuriamo che venga contattato subito il 118 ma, non riuscendo a percepire un respiro, iniziamo anche a praticare la respirazione artificiale.

Ci dividiamo: il mio collega praticava le compressioni al torace e io le insufflazioni bocca a bocca.Il bambino aveva bevuto tantissima acqua e non accennava a dare segni di vita. Io sapevo soltanto cosa dovevo fare e cosa dovevamo fare: proseguire fino a quando non avremmo avuto più forza. Trenta compressioni e due insufflazioni: erano così passati più di 3 minuti.All’inizio del quarto ciclo, sembrava venir meno la speranza.

Il Miracolo

Chiudo un attimo gli occhi, penso che in vita mia non ho mai pregato e desiderato così tanto l’aiuto del Signore: dentro di me un urlo verso il cielo per dire “Gesù pensaci tu, aiutaci!” e in un attimo sento dentro di me l’energia e la forza per andare avanti.

Finalmente vediamo il ragazzo dare segni di vita, quindi subito lo abbiamo messo in posizione di sicurezza, aiutandolo ad espellere tutta l’acqua che aveva respirato. All’arrivo dell’ambulanza, i medici lo trovarono sotto l’ombrellone con in mano un bicchiere di acqua e zucchero, e gli occhi increduli.

Era salvo; ricordo che aveva degli occhi bellissimi e un sorriso stupendo.

Non è stato facile proseguire la giornata, per la stanchezza e l’adrenalina dell’intervento.Ma ero anche persuaso che, in quel momento, davanti ai miei occhi era successo un miracolo. Se da un lato ho riconosciuto la necessità di una giusta preparazione e un giusto addestramento, questa vicenda mi ha anche dato la certezza che, se ci affidiamo, saremo ascoltati, ricevendo ben più di quanto chiediamo.

 

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Simouncino.

Pubblicato da simouncino

Ricercatore di Gioie, Distruttore di Nuoto, aspirante ingegnere. Pubblico foto e faccio storie anche su Instagram @si_mone88.