Saper EDUCARE, non è facile.

Fonte (Vocabolario Trecani)
Educare
v. tr. [dal lat. educare, intens. di educĕre «trarre fuori, allevare», comp. di e1 e ducĕre «trarre, condurre»] (io èduco, tu èduchi, ecc.; ant. o poet. edùco, ecc.). –
1. In generale, promuovere con l’insegnamento e con l’esempio lo sviluppo delle facoltà intellettuali, estetiche, e delle qualità morali di una persona, spec. di giovane età: e. i figli; e. la gioventù; e. bene, male; e. con precetti, con l’esempio; e. il popolo. Con determinazioni più precise: e. al bene, alla virtù, al vivere civile, all’amor di patria; e. i giovani allo studio, alla modestia, alla moderatezza; e. i figli nel timor di Dio.

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Dal 2010 in poi sono gli anni più difficili per educare, come per un genitore, per un maestro, per un allenatore, per un insegnante, per un catechista, per chiunque provi a trapassare delle nozioni di vita giusta, ad  un ragazzo di giovane età che inizia ad affacciarsi nella realtà.
Quanti genitori indaffarati ci sono al mondo che presi dal lavoro tralasciano i loro figli e quindi li “Parcheggiano” in piscina, calcio, danza, basket, conservatorio, in palestra, al campetto parrocchiale, agli scout, o davanti la TV (speriamo di no)?
Non è assolutamente un errore, però bisogna sapere e conoscere bene con chi e cosa farà nostro figlio in quel luogo dove viene lasciato.

Gli educatori sono coloro che insegnano ed educano i ragazzi, un allenatore di calcio per bambini di 6/7/…/12/16 anni NON è un allenatore. L’Allenatore di nuoto sempre in quell’età NON è un allenatore, lo stesso nel basket nella danza e lo stesso per ogni sport o interesse  dove i nostri ragazzi decidano di passare il tempo libero e coltivare le loro passioni.

Dobbiamo entrare nell’ottica che i ragazzi di giovane età, DEVONO essere educati: in primis in casa dalla famiglia, in secundis nelle attività extra-scolastiche che ogni bambino vuole scegliere.
Ogni tipo di attività è uguale all’altra se per base c’è l’EDUCAZIONE come primo obiettivo formativo. Il fine formativo è sempre lo stesso per ogni agenzia educativa, ma i mezzi sono diversi. Ad esempio nel calcio si corre con un pallone tra i piedi, nel basket con un palla tra le mani, a danza sfruttando il proprio corpo per formare delle coreografie, nel nuoto si sfrutta sempre il proprio corpo con degli stili, per spostarsi nell’acqua.

Se leggiamo solo il tipo di sport e cosa viene insegnato, sembra a primo impatto che ogni attività sia diversa dall’altra, ma non è cosi.
Se riflettiamo un momento capiamo bene che, se vogliamo educare un bambino e ad esempio vogliamo trapassare il concetto di amicizia e di collaborazione quindi lo stare insieme agli altri vediamo che, a calcio si gioca insieme e si insegna a non giocare sempre da soli ma passando la palla; a basket la stessa cosa, in piscina si sta insieme in acqua e si nuota facendo giochi di gruppo, a danza facendo delle coreografie…. come vediamo i mezzi utilizzati sono diversissimi ma il fine è sempre lo stesso: EDCUCARE.

Questo articolo è indirizzato a due tipi di persone: Il Genitore, e L’Educatore.
Il genitore deve saper scegliere con giudizio e assecondare i desideri del ragazzo, e comunque non pensare che suo figlio sia un fenomeno o il nuovo campione olimpico, ma deve spronarlo nell’impegno e nell’educarlo con sani principi.
L’Educatore, invece dovrebbe capire che l’obiettivo non è mai quello di vincere la partita, quello di saper nuotare a perfezione 4 stili, quello di saper danzare come Carla Fracci, ma l’obiettivo in un età piccola è un’altro, l’obiettivo è quello di far capire quali sono i valori sani dello sport, tipo la lealtà, la disciplina… quali sono i valori da portare con se anche nella vita, come l’amicizia, l’amore, rispetto, la fiducia … le cose da non avere ad esempio i pregiudizi,il razzismo. Il campione comunque alla lunga esce sempre alla scoperta e quando sarà grande verrà allenato come si deve. Ad un età piccola ci saranno tanti bambini e bambine che non sono in grado di tirare un calcio ad una palla, oppure correre più veloce dell’avversario, o stare in punta di piedi e fare una verticale. Cosa facciamo noi educatori, li facciamo giocare? oppure gli diamo il contentino di 5 minuti di partita, o una piccola apparizione ad un saggio?. Anche loro hanno il diritto di vivere lo sport e la disciplina come tutti gli altri, l’obiettivo non è vincere la medaglia, ma educarli nel modo giusto, perché loro un giorno saranno Uomini e Donne di questo mondo! (Non di Maria de Filippi).

Educare non è per niente facile.

Pubblicato da simouncino

Ricercatore di Gioie, Distruttore di Nuoto, aspirante ingegnere. Pubblico foto e faccio storie anche su Instagram @si_mone88.

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