Rapporto genitore – figlio adolescente

Hai problemi con tuo figlio adolescente?  La SOLUZIONE per un buon rapporto è dietro l’angolo.

Come deve essere un rapporto tra un genitore e un figlio? Come dovrebbe relazionarsi un genitore? In che modo un genitore deve aiutare il figlio nelle scelte quotidiane? Quanti genitori vedono i loro figli crescere e non sanno cosa fare o dire? Quante volte è successo che un genitore litiga seriamente con il proprio figlio in fase adolescenziale?

Sei un genitore? anche tu hai lo stesso problema? non sai come gestire le richieste, gli stati d’animo di tuo figlio? ti trovi nelle condizioni di non sapere cosa fare? Sei capitato nel posto giusto.

In questo articolo del blog andremo ad analizzare le varie problematiche e le dinamiche e ti svelerò qualche consiglio utile per risolvere queste situazioni.

Una frase di Stephen Fry dice,

L’adolescente non vuole essere capito, ed è per questo che si lamenta tutto il tempo di essere frainteso.

Innanzi tutto, dobbiamo sapere che la crescita di un bambino è formata da moltissimi step, prima che diventi un ragazzo e poi uomo. Ogni punto ha le sue criticità in quanto momenti molto delicati della crescita, però se sappiamo come rapportarci e come muoverci , diventa tutto più facile e piacevole. Sicuramente il ragazzo crescerà senza problemi e in buoni rapporti con i genitori. Senza quelle classiche giornate “Non só più come fare con …” poiché sapremo il perché, il quando, il dove, un po’ di tutto per intenderci.

Che cosa succede?

In età adolescenziale i ragazzi sviluppano, quindi vogliono evadere e hanno il desiderio di cambiare ogni cosa che gli gira intorno. Il loro mondo inizia ad essere piccolo. E la pretesa di “nuovi diritti” ne fa da padrone. Chiunque gli passi davanti che provi a dire di no e ad ostacolare le loro idee, chiunque provi a dare consigli o a riprenderli, nasce automaticamente uno scontro. Non a caso a scuola se ci pensiamo bene i professori più seri che mettono molti ‘paletti’ sono quelli più odiati invece quelli più giocarelloni sono quelli più amati. Se un genitore prova a dire di no ad una proposta si accende immediatamente uno scontro. Quindi dal bambino buono e calmo che era un tempo, sentiamo dire dal genitore che è diventato scontroso. Questo accade perché non si hanno chiare le idee su cosa sta succedendo al bambino che appunto sta diventando ragazzo.

Giochiamo al tiro alla fune, per creare un buon rapporto.

Cosa fare per un buon Rapporto?

Non esiste una soluzione, o una formula magica. Però molti studiosi psicologi dell’età adolescenziale, hanno semplicemente capito due cose:

1. Gioca al “tiro alla fune” con tuo figlio.

Il gioco del tiro alla fune, è la metafora perfetta per capire come dovremmo agire in queste situazioni. Naturalmente sappiamo che un genitore con un tiro fatto bene può vincere tranquillamente la gara. Ci sono due casi:

  •  Genitore che tira troppo la fune: Ma poi non lascia al figlio le sue esperienze, non lo lascia sbagliare e semplicemente tirando a sé la corda si andrebbe a pretendere di avere un figlio ubbidiente, che non crescerà mai, e poi non farà mai tesoro dell’esperienze giuste. Proprio quelle esperienze per poter formare una buona muscolatura emotiva.
  • Genitore che molla subito: Tirare troppo la corda abbiamo visto è molto scorretto, altrettanto mollare subito, poichè se si  molla subito, l’adolescente ottiene la libertà tutta di un colpo, senza averla conquistata passo a passo (tirando un po’ la fune), e questo è pericoloso perché non è pronto per gestirla.
    Altresì se si lascia la corda troppo lenta poi si rischia di perdere il controllo della situazione e non poter più gestire e riuscire ad essere la giusta figura alfa, meglio ancora “modello da seguire“.
  • Tirare la la fune quando serve. Una giusta partita è quella di momenti di tensione, e momenti dove non si tira per niente la corda. Tutto però avendo sotto controllo ed essere pronti nel momento del bisogno. Al figlio serve un genitore presente che sappia giocare e che sappia tirare quando è opportuno, poichè in quel momento il ragazzo capisce che è difronte ad una sfida evolutiva.

Tutto questo richiede molta energia, e la sfida cambia giorno dopo giorno nella fase evolutiva. Il genitore deve essere attento nel momento in cui il figlio non tiri più la corda ed incoraggiarlo a tirare un pò di più. E modellare il suo rapporto con lui in base ai cambiamenti.

2. Saper negoziare e non cedere, facendo da filtro.

Un’altra aspetto importante, è il saper negoziare. Nulla è dovuto, tutto è negoziabile nei giusti modi educativi. Dire sempre di no, porterebbe solo rabbia e rancore represso. Dire sempre si porterebbe ad una crescita senza regole e ingestibile. Ci colleghiamo sempre al gioco del tiro alla fune, ma questa volta con un aspetto diverso. Saper negoziare è importante poiché il ragazzo vede comunque nel genitore una figura autorevole e stimata, non solo un amico. Qui nel saper scendere a compromessi si gettano le basi per una buon rapporto di stima reciproca, e non un rapporto di scontro. Appunto per questo ci sarà anche il momento in cui si potrà responsabilizzare di più il figlio/a semplicemente spronandolo a sbagliare con il genitore che fa da filtro.

Per concludere, essere genitori non è soltanto autorevolezza e autorità, ma è anche essere ogni tanto pastore e ogni tanto pecora. Il giusto mix per non tralasciare nulla e creare un buon rapporto, e far sì che un figlio possa riuscire a crescere sano con i giusti bagagli emotivi.

 

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Simouncino

 

 

Pubblicato da simouncino

Ricercatore di Gioie, Distruttore di Nuoto, aspirante ingegnere. Pubblico foto e faccio storie anche su Instagram @si_mone88.